Presentazione:
Il teatro porta benessere a chi lo fa e chi vi assiste e il teatro nell’ambito della salute mentale restituisce la follia alla comunità. Ha un potere trasformativo nei pazienti che poi si diffonde anche agli operatori (della salute e dell’arte), ai familiari, al pubblico. Il paziente che diventa attore fa formazione professionale finalizzata alla costruzione dello spettacolo. In questo senso non è atre terapia. Coltiva i suoi talenti che poi vengono riconosciuti da un pubblico che applaude. Il teatro aiuta a ricomporre l’identità sociale e l’autonomia della persona sofferente. Migliorano il quadro clinico, le capacità relazionali, il benessere generale della persona. Diminuiscono farmaci e ricoveri.
Nella regione italiana Emilia-Romagna, nel 2006 è nato un progetto di Teatro e Salute mentale voluto e partecipato da una rete di soggetti pubblici e privati appartenenti ai mondi della salute, della cultura, del non profit chiamata Coordinamento regionale Teatro e Salute mentale. Il progetto è cresciuto negli anni e, a partire dal 2016, le amministrazioni regionali che si occupano di Salute e di Cultura hanno dato un riconoscimento formale del teatro come opportunità di cambiamento, di sviluppo dell’inclusione sociale, di creazione di nuove opportunità lavorative, garantendo anche risorse economiche, promozione e circuitazione degli spettacoli all’interno della stagione di prosa dei teatri regionali. Questa pratica costituisce un unicum nel territorio nazionale.
Dalla positiva esperienza emiliano-romagnola è scaturita l’idea di allargare lo sguardo oltre il territorio regionale per conoscere le esperienze diffuse nel resto del Paese, intrecciare relazioni e intraprendere insieme ad altri soggetti, il cammino verso una rete nazionale dei teatri nell’ambito della salute mentale.
Obiettivi del lavoro:
• fortificare l’autorevolezza e la capacità dei diversi soggetti diffusi su tutto il territorio nazionale che si occupano di teatro e salute mentale di relazionarsi con i decisori pubblici che possono facilitare od ostacolare lo sviluppo di questo particolare tipo di teatro sociale
• unire pratiche, esperienze e competenze per generare nuove risorse e relazioni per far crescere i teatri della salute in tutto il Paese
• favorire un cambiamento culturale a partire dal basso che sappia riconoscere il valore nella fragilità e oltre la fragilità umana
Esperienza:
Il caso Emilia-Romagna
L'incontro fra l’arte teatrale, la lotta allo stigma, la percezione sociale della malattia mentale e la ricerca di innovazione nel campo della riabilitazione ha dato vita ad un coordinamento delle esperienze teatrali (laboratori, gruppi, compagnie) dei Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Emilia Romagna. Attraverso i teatri della salute mentale è stato possibile iniziare un’importante azione culturale che ha favorito la costruzione di un terreno comune e di co-progettazione fra ‘il sanitario’ e ‘il culturale’.
Nel 2016, con la firma di un protocollo rinnovato nel 2020 per la durata di 4 anni, è stato istituito un tavolo di coordinamento regionale delle attività di teatro e salute mentale che vede la partecipazione dell’Istituzione Gianfranco Minguzzi in rappresentanza degli operatori sanitari dei Dipartimenti di Salute Mentale, dell’Associazione di promozione sociale Arte e salute in rappresentanza della rete dei teatri della salute regionali, dell'Assessorato regionale alla cultura e dell'Assessorato regionale alla sanità, principale sostenitore, anche finanziario, del Progetto.
L’esperienza più che decennale del progetto che riunisce 21 compagnie teatrali nate nell’ambito di 9 Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna e una rete di 7 enti teatrali regionali ha confermato la capacità del teatro di agire sui “determinanti di salute”, proponendosi come buona pratica per migliorare il benessere delle persone e volano potente per attivare processi di partecipazione e creazione del welfare culturale.
Diverse ricerche condotte in questi anni in Emilia-Romagna hanno permesso di approfondire diversi aspetti di cambiamento prodotto dall’esperienza teatrale e di confermare l’importanza del teatro per il benessere degli attori/utenti e della comunità, contribuendo a combattere lo stigma legato alla malattia mentale.
Una conferma arriva anche dalla ricerca “What is the evidence on the role of the arts in improving health and well-being?” della WHO - World Health Organization (2019), che ha evidenziato il ruolo cruciale delle arti nella prevenzione e trattamento di patologie e nella promozione della salute. Seppure le esperienze e i percorsi messi in essere non si configurino in senso stretto come attività di arte-terapia, è dunque possibile parlare del "teatro" come di una Arte che cura, valorizza empowerment dei pazienti, costruisce legami, connessioni, sviluppi personali e professionali.
L’inserimento degli spettacoli nelle programmazioni dei teatri cittadini ha dato piena dignità artistica alle performance, alle compagnie teatrali, agli attori. Operatori socio-sanitari, amministratori pubblici e cittadini hanno potuto godere della performance teatrale e apprezzare il valore aggiunto portato da questi attori.
Verso una rete nazionale dei teatri della salute mentale
Gli scambi con altre importanti realtà italiane che fanno teatro della salute mentale hanno generato l’idea di una rete nazionale dei teatri della salute mentale. I lavori sono iniziati a gennaio 2020, in occasione del convegno nazionale “Il teatro diffuso: esperienze di teatro nella salute mentale in Italia”, a cui hanno partecipato Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana Trentino-Alto Adige. (Oggi la rete si è ulteriormente allargata).
In quella occasione è nata anche l’idea di una ricerca-azione che consentisse di approfondire la diffusione di questo tipo di teatro in Italia. L’indagine, condotta da VOLABO – Centro Servizi per il Volontariato della città metropolitana di Bologna nell’ambito della programmazione del Protocollo d’intesa sull’attività di “Teatro e salute mentale”,
• ha analizzato l’interesse a livello nazionale su teatro e salute mentale a partire da uno sguardo sul non profit e dalle informazioni note ai Centri di Servizio per il Volontariato e ai Dipartimenti di Salute Mentale diffusi in Italia
• ha approfondito le caratteristiche dei progetti di teatro e salute mentale
• ha costruito una “trama comune” delle esperienze di teatro e salute mentale a partire dai saperi specifici e le pratiche studiate. Questo “catalogo” contiene “istruzioni per l’uso” che nascono dalle informazioni raccolte, ma superano l’esperienza del singolo caso per diventare un racconto collettivo.
Risultati
L’intero percorso di ricerca-azione ha portato un contributo di pensiero al Manifesto dei Teatri per e nella Salute Mentale “TO BE – Il Teatro Offre Bellezza ed Emancipazione” (2023), che rappresenta la base fondante di ogni futura azione comune da parte di tutti coloro che promuovono e agiscono la cultura della salute e del benessere (sociale e individuale) attraverso la bellezza del teatro.
Considerazioni finali
La strada da percorrere è ancora lunga, non tutti i territori possono contare su un sistema socio-sanitario che favorisce lo sviluppo del teatro nell’ambito della salute mentale e sono ancora molte le resistenze. Tuttavia la forza del gruppo può facilitare il dialogo con gli apparati decisionali a più alti livelli per cercare di strutturare e formalizzare la contaminazione positiva tra arte e salute in ambito psichiatrico come strumento di welfare e innovazione socio-culturale che porta benessere al singolo e alla società.